Metodo Charmat e Metodo Classico

Metodo Charmat e Metodo Classico

Charmat e Classico, due diversi metodi utilizzati per la produzione di un prodotto consumato durante i momenti più memorabili della nostra vita, come feste e ricorrenze speciali. 

Dunque, ci sembrava doveroso dedicare allo spumante almeno un articolo del nostro Blog. 

Forse il più scontato, è vero. Ma per trattare in modo completo un prodotto così amato, è necessario partire dal principio.

(E poi anche perché siamo convinti che non tutti conoscono la differenza). 

Il Metodo Classico genera spumanti strutturati, con bollicine fini e persistenti poiché saldamente legate alle proteine e perfettamente amalgamate al vino, grazie alla lunga permanenza in bottiglia. Sono vini adatti a tutto il pasto.

Attraverso il Metodo Charmat, invece, si ottengono vini fruttati e freschi, ideali per accompagnare l'aperitivo. 

Dunque è chiaro come gli spumanti figli del Metodo Classico siano estremamente diversi da quelli prodotti tramite metodo Charmat. 

Tutto dipende dalle fasi di produzione. 


Metodo Charmat o Martinotti

 

Inventato alla fine del Diciannovesimo secolo dall'italiano Federico Martinotti, direttore dell'Istituto Sperimentale per l'Enologia di Asti, venne poi brevettato ufficialmente dal Francese Eugène Charmat nel 1910. 

Prevede due diverse fasi di fermentazione del vino: dopo la prima fermentazione, il vino viene mescolato a lieviti e zuccheri e fatto rifermentare in enormi contenitori di acciaio per un periodo che va da 1 a 6 mesi. Durante questa fase vengono rigidamente controllate temperatura e pressione (fissa a 6 atmosfere). 

Successivamente il vino viene filtrato, viene aggiunta una miscela di vino e zucchero (Dosage), viene imbottigliato e lasciato riposare per circa 9 mesi prima della vendita. 


Metodo Champenoise o Classico

Questa metodologia di produzione, utilizzata in Francia sin dal Seicento per produrre lo Champante (Metodo Champenoise), è sicuramente più antica e lunga. 

Dopo la prima fermentazione, si crea una miscela (Cuvèe) con una selezione di vini base. Si procede immediatamente all'imbottigliamento aggiungendo lieviti e zuccheri direttamente nella bottiglia (Tirage) e si da il via ad una seconda fase di fermentazione. 

Per i primi 18-30 mesi di invecchiamento, le bottiglie saranno posizionate orizzontalmente poi inizierà il Remuage ovvero l'inclinazione e rotazione giornaliera della bottiglia di 1/8 di giro al giorno. Questa fase favorisce il deposito dei residui nella zona del collo della bottiglia, direttamente sopra al tappo. I residui verranno eliminati attraverso la Sboccatura o Degorment, una volta che la bottiglia avrà raggiunto un'inclinazione quasi verticale. 

In passato, durante questa fase, la bottiglia veniva stappata per favorire la fuoriuscita dei depositi. Oggi si utilizzano sofisticati macchinari che congelano il collo della bottiglia e intrappolano i residui all'interno di un cilindro di ghiaccio. 

Successivamente si aggiunte una miscela di vino e zucchero (Dosage) e infine si tappa nuovamente la bottiglia, questa volta in modo definitivo. 


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  • 07 December 2017